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lunedì 15 novembre 2010

Il disparity rate corre sul web

Il nuovo studio dei prezzi trivago tHDPI (trivago Hotel Disparity Price Index) sulle tariffe praticate dagli alberghi, rivela la gran disparità di prezzi che offre un Hotel in Italia. Una stessa camera può variare in media fino al 33%. La forbice dei prezzi si amplia man mano che si sale di categoria. Minima la differenza tariffaria tra i due e i tre stelle.

Milano, 4 Novembre 2010 - Il disparity rate esiste per lo stesso albergo a seconda del canale di distribuzione, ma il fenomeno è più diffuso nelle destinazioni turistiche italiane più internazionali e con maggiore densità alberghiera, come Veneto, Toscana e Lazio.

Questo quanto analizzato dallo studio sul disparity rate del comparatore prezzi Hotel www.trivago.it. La ricerca sulla diversificazione dei prezzi alberghieri (tHDPI – trivago Hotel Disparity Price Index) è stato calcolato sulle tariffe applicate in tutte le Regioni Italiane nel periodo corrente (Settembre - Ottobre 2010), su un campione di oltre 7700 strutture prenotabili online.

Pisa con il 33% e Milano con il 32% sono le città italiane con la maggiore disparità tariffaria: i prezzi minimi si aggirano per doppia a notte, in autunno, intorno ai 129€ con massime medie di 170€ per Milano; mentre a Pisa l’offerta è più economica, ma molto variegata con 88€ di minima e 117€ di massima. Pernottare nella stessa camera doppia in queste città può variare sensibilmente nei costi. La media dei prezzi in Veneto, calcolata su un campione di 896 Hotel prenotabili, oscilla tra 120€ di minima e 141€ di massima per la stessa camera standard a notte, con una percentuale di disparità del 17%.

Disparity rate nel nord Est, parity nelle regioni interne

L’instabilità tariffaria nel Veneto è dominata da Venezia, dove i prezzi oscillano fino al 23%.

Subito dopo il Veneto, la maggiore disparità tariffaria si registra in Toscana, con un tasso del 16%. A trainare questo gap dei prezzi, Firenze con una variazione dei prezzi del 24%. Segue il Lazio con il 15% su un campione di 1115 Hotel analizzati: i prezzi variano da 135€ di minima per doppia a notte e 155€ di massima. Sardegna e Sicilia, che presentano una forte stagionalità tariffaria, registrano un disparity index del 14%, con minime autunnali di 98€ e massime di 112€ per la prima; mediamente più economica la Sicilia con 88€ min e 100€ max.

Le destinazioni con il minore disparity rate si trovano in quelle regioni interne, poco sviluppate sulla distribuzione delle alberghiera online, come il Molise dove gli Hotel prenotabili sul web sono poche decine e le tariffe, di conseguenza, “in parity” con l’1% di variazione e 100€ di media per un pernottamento in doppia. La Basilicata, come il Molise, con una esigua presenza di Hotel prenotabili on line, è quasi in perfetta parity tariffaria con prezzi medi per doppia a notte di 88€.

Segue il Trentino Alto Adige, dove le differenze sono vicine al 4%, con tariffe minime medie di 116€ e massime di 121€. Il Friuli Venezia Giulia segue lo stesso trend verso il parity con il 5% di variazione e tariffe medie minime/massime di 109€ -114€. Entrambe in disparity del 7% Liguria e Puglia. Le tariffe più basse sono in Calabria con un valore minimo di 83€ e massimo di 94€: il disparity rate è del 13%.

La differenza dei prezzi aumenta in funzione alla rilevanza della destinazione

Da un’analisi sulle venti città di maggiore rilevanza turistica in Italia e con la maggiore capacità ricettiva si evince che il ventaglio tariffario supera di media il 25%. La disparità dei prezzi degli Hotel è maggiore in quelle zone più prenotate.

La maggiore disparità di prezzi si trova, come già detto, a Pisa (33%) e Milano (32%) dove pesa la vasta offerta alberghiera delle agenzie di distribuzione online. Disparity superiore al 20% anche per Perugia (25%), Napoli (23%) e Rimini (22%).

Le zone che registrano la minore differenza di prezzi sono Genova e Trieste (entrambe 8%).

I 4 e 5 stelle presentano il disparity rate piú elevato

Per quel che riguarda le stelle, gli hotel di categoria superiore sono quelli che subiscono una maggiore differenziazione dei prezzi. Nei tre stelle, i più numerosi nel nostro Paese, il consumatore può spendere per la stessa camera circa il 13% in meno. Ancora più evidente la forbice di prezzo nei 4 stelle dove si può risparmiare il 21% per la stessa camera, a seconda del canale scelto. Stessa percentuale di disparity per i 5 stelle.

Da notare, come anche rilevato da una recente analisi di Consodata, che il numero dei quattro stelle è aumentato negli ultimi 6 anni dell’84%, a discapito degli alberghi ad una stella che stanno progressivamente diminuendo (-28% per Hotel di prima categoria).

La densità di categoria influisce sulla disparità dei prezzi. Prezzi meno dinamici per le categorie più basse che variano dell’8% per gli Hotel ad una stella e del 10% per gli Hotel a due stelle. Da sottolineare inoltre, la quasi parità di prezzi in Italia tra le due fasce più basse: il prezzo medio degli Hotel a una stella é di 83 € mentre per la seconda 92€ a notte per camera doppia, con una variazione media dei prezzi del 10% tra le due. Ancora più vicini di prezzo gli Hotel a due stelle e quelli a tre: gli ultimi costano mediamente 98€ con una la variazione quindi del 6%.

Maggiori informazioni, grafici e immagini:

Disparity prezzi hotel per regioni: clicca qui

Disparity prezzi hotel per principali cittá: clicca qui
Media prezzi per categorie alberghiere: clicca qui.

Disparity prezzi hotel per categorie: clicca qui.
Ricerca tHPDI: clicca qui.